lunedì 2 febbraio 2009

Il Magnifico


Conoscete quest'uomo?...


Beh... io non direttamente e sono felice di non conoscerlo...

Ma voglio presentarverlo...


Perchè?...


Leggete sotto...


Salvo Andò (Giarre, 13 febbraio 1945) è un politico e giurista italiano.
Esponente di primo piano del Partito Socialista Italiano, è stato deputato nella VIII (1979-1983), IX (1983-1987), X (1987-1992) ed XI (1992-1994) legislatura e Ministro della Difesa nel primo governo Amato.
Dopo lo scioglimento del Partito Socialista Italiano è rimasto nell'area socialista, promuovendo la nascita (1998) dei Liberalsocialisti, movimento poi confluito (2003) nei Socialisti Democratici Italiani, divenendo presidente della Commissione per il programma dello SDI e componente della Direzione della Rosa nel Pugno.
Nominato professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università di Catania nel 2005, è stato eletto rettore dell'Università Kore di Enna già nel 2004. È anche docente presso l'Università San Pio V di Roma.
Attualmente è membro del Partito Democratico.





Nel contesto del periodo di Mani pulite degli anni novanta, è stato processato dal Tribunale di Catania per voto di scambio con il clan mafioso «Santapaola»: il procedimento, durato 7 anni, è terminato il 6 giugno 2000 con la prescrizione. Il pubblico ministero aveva concluso la requisitoria definendo il reato provato, ma caduto in prescrizione trattandosi di fatti del 1989. In relazione a questi avvenimenti, il 13 luglio 1991 l'onorevole Andò presentò ricorso con richiesta di provvedimento di urgenza al pretore di Roma dott. Bejardi, di inibizione alla diffusione del libro "La Mafia comanda a Catania 1960-1991" di Claudio Fava e la richiesta di annerire parti del libro che determinarono la sua denuncia. Pertanto la quinta edizione del 1992 uscì mutilata dalle parti che formano oggetto di esame giudiziario.



Inoltre, è stato rinviato a giudizio per una vicenda di tangenti relative alla costruzione del Centro fieristico le Ciminiere di Catania. Per questo procedimento il 5 dicembre 1995 Andò fu condannato insieme all'ex presidente della Regione siciliana Rino Nicolosi e all'ex leader andreottiano Nino Drago; successivamente la sentenza fu annullata con rinvio (il 30 settembre 1999) dalla Corte di Cassazione. Nel corso del secondo Appello è intervenuta la prescrizione, grazie anche alle attenuanti generiche. Nel 2004 la Cassazione conferma la prescrizione affermando tuttavia che i fatti oggetto del processo sono stati provati.


In altre parole...
C'è chi lotta la criminalità e c'è chi: "ne possiamo parlare"...

Nessun commento:

Posta un commento