sabato 23 gennaio 2010

Il 5 maggio (2005)



"Ei fu. Siccome immobile,
incatenato al guard rail,
in compagnia di amici,
la legge si violò."


Nel lontano 5 maggio 2005, il senatore(dellanostraterra) Mirello Crisafulli ed alcuni amici (Elio Galvagno, Salvatore Termine, Cataldo Salerno, Rino Agnello, eccetera) dovevano fare un pic-nic. Di questo pic-nic, dove si sarebbe mangiato bene e ci sarebbe stato da mangiare per tutti, non era proprio convinta una certa Letizia. Così per farsi un pò sentire, dalla scettica Mora Letizia, l'allegra brigata scese in autostrada. E in barba alle regole, fecero un sit in di protesta per rivendicare il pic-nic.
Quel gesto, oggi, è stato condannato da un giudice (CLICCA QUI e leggi).

"Fu vera Gloria?"

Gli amici del pic-nic, dopo poco tempo, ottennero il permesso da Letizia e così si potè banchettare. Con carne di porco, paste di mandorla, Coca-Kore ed altro si trascorse una bella giornata. Loro hanno ottenuto la loro fetta, però sostengono che lo fanno per gli altri. Mangiano per non fare ingrassare gli altri e li aiutano a mantenere la linea drenando i loro risparmi con le uni-tasse dei figli.

"Oh quante volte ai sudditi,
narrar se stesso imprese,
e sull'inespugnabil regno
cadde la lesta man!"


In Altre Parole: "Organizzano cene, altri pagano e guardano, mentre loro mangiano"...

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Oggi voglio ricordare: Nicola Alongi


Nicola Alongi, dirigente del movimento contadino prizzese dai Fasci siciliani al biennio rosso e martire socialista, nasce a Prizzi il 22 gennaio 1863. Entra nell’agone politico e sindacale nel 1893 seguendo il leader del Fascio di Corleone Bernardino Verro e partecipando alla costituzione del Fascio di Prizzi assieme a Giuseppe Marò. Ma è alla ripresa delle lotte contadine d’inizio Novecento, in occasione dello sciopero agrario del 1901, che egli assume la direzione del movimento. All’impegno politico unisce quello intellettuale leggendo da contadino appena alfabetizzato i classici del socialismo e diventando corrispondente locale di diversi giornali stampati a Palermo, da “La Battaglia” a "Il Germe", "L'Avanguardia sindacale", "L'Avanguardia proletaria", “La Riscossa Socialista”, “La Dittatura del Proletariato”. Nel primo dopoguerra realizza sul campo assieme a Giovanni Orcel, segretario della Camera del Lavoro di Palermo quell’unità di classe fra operai e contadini teorizzata da Antonio Gramsci. La mafia agraria locale e i suoi padrini politici cercano di fermarlo con le minacce e con l’uccisione del suo collaboratore Giuseppe Rumore. Ma quell’uomo di grande fede e coraggio, che aveva chiamato tre dei suoi figli Idea, Libero pensiero e Ribelle, decidono di eliminarlo uccidendolo il 29 febbraio 1920.



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