sabato 5 febbraio 2011


Temperiamo le matite per l'Acqua Pubblica...



La storia che vedrete e sentirete, nel video che ho postato sopra, è una fantastica vittoria del popolo Boliviano. E visto e considerato che le vittorie del popolo sono quasi sempre considerate come uno smacco al potere, in pochi parlano di questa splendida vittoria... i media, ed in Italia più che mai (tranne pochissime eccezioni), sono la voce del potere, ma per fortuna abbiamo la rete per prendere consapevolezza ed agire.

In Italia l'acqua è già privata in tanti comuni (Enna, la mia città, è tra questi), mentre sugli altri comuni si allungano le mani delle solite Società per Azioni... con un unico obiettivo: profitto.

Il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, formato da cittadini attivi, responsabili e coscienti del fatto che l'acqua è una risorsa che non vede avere un padrone, da anni è in strada tra la gente per sensibilizzare la gente sulla battaglia per l'acqua pubblica. Dopo il fantastico successo della Raccolta Firme per il Referendum (1 milione e 400mila firme), adesso si continua con la sensibilizzazione e l'informazione per raggiungere tutti i cittadini italiani e invitarli ad andare a votare per il Referendum che si terrà in questa primavera.

Tenetevi informati su questa battaglia, tramite questo blog e sul sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua (www.acquabenecomune.org)...


In Altre Parole: "Iniziamo a temperare bene le matite in vista del Referendum primaverile, per sbarrare 2 SI per l'Acqua Bene Comune..."



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Oggi voglio ricordare: Paolino Riccobono


Ragazzino ucciso dalla mafia il 19 gennaio 1961.
Aveva 13 anni.

Il padre era stato ucciso la sera del 16 novembre 1957, mentre rincasava. Il fratello Giuseppe fu sequestrato ed assassinato nel 1960. Un altro fratello, Natale, venne eliminato a metà degli anni '70, poco dopo la scarcerazione. Per Paolino Riccobono, ragazzino di 13 anni dal cognome segnato, la mafia non ebbe alcuna pietà. Venne ucciso con quattro fucilate di lupara la sera del 19 gennaio 1961, sulle pendici del monte Billiemi a Tommaso Natale, una borgata di Palermo. I primi due colpi lo raggiunsero in pieno petto, gli altri due lo raggiunsero alle spalle mentre tentava la fuga disperata sulle pendici del monte dove pascolava le sue pecore.

Fonte: La strage degli eroi

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