giovedì 4 febbraio 2010

International bullshit of BerLoscone


Ipotizziamo che io viva in un appartamento con la mia famiglia da un bel po' e che un giorno, tramite una decisione presa da altri condomini, sia costretto a condividere quello spazio con altre persone che la pensano diversamente da me e che vogliono imporre le loro regole (perchè sostenuti dalla maggioranza dei condomini). Mano a mano che il tempo passa, la convivenza diventa sempre più difficile: i nuovi coinquilini mi spingono nel corridoio ed occupano le stanze; mi chiudono l'acqua quando sto sotto la doccia; fanno tantissimi controlli, a me e alla mia famiglia, quando voglio uscire o voglio rientrare dalla porta di casa (e a volte mi tengono ore ed ore sull'uscio). Così, visto che da libero abitante dell'appartamento sono diventato un ospite mal gradito, inizio a manifestare la mia rabbia: un giorno lancio ciabatte alle porte delle stanze che danno sul corridoio (dove io praticamente, adesso, abito), un giorno lancio pentole contro le finestre, eccetera. I coinquilini delle stanze, sempre con il sostegno dei condomini che se la guardano tranquilli dai balconi, ai lanci di ciabatte e pentole rispondono con armadi pieni di sostanze velenose e gavettoni d'acqua sporca.

Tutto questo è il conflitto Israelo Palestinese spiegato a un bambino. BerLoscone, che bambino non è (anche se va in giro a raccontare barzellette e si fa immortalare in foto, tra due sposi a Betlemme, dicendo di essere Gesù bambino), forse per non fare un dispetto a nessuno o forse perchè è proprio un vero cretino, ha dichiarato al cospetto del Governo Israeliano che l'operazione militare israeliana (Operazione Piombo Fuso) contro la Striscia di Gaza è stata una cosa giusta. Nello stesso giorno, in presenza del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, ha però detto che è giusto manifestare dolore per quel che è successo con quella operazione militare. Cosa vuol dire?... Con immenso dolore è giusto che io ti uccida? Significa questo?...


In Altre Parole: "Con una mano ti do schiaffi e con l'altra ti accarezzo"


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Oggi voglio ricordare: Stefano Caronìa

Arciprete impegnato per la sua attività di "prete sociale", legata all'insegnamento di Leone XIII e all'azione di Don Sturzo. Vecchio esponente del Partito Popolare Italiano e sostenitore dell'azione delle cooperative popolari si impegnò nella battaglia contro feudatari locali a favore della popolazione di Gibellina, domandando a Roma l'esproprio dei feudi circostanti, a favore della locale Cooperativa Agricola, sollecitando all'azione i suoi compaesani con queste parole:


« A tutta la classe dei borghesi e degli agricoltori perché non restino indifferenti,
perché non si lascino turlupinare dai feudatarii, né dagli intermediarii,
grossi gabelloti già arricchitisi col frutto del sudore dei lavoratori. »

(S. Caronia)

Nell'agosto 1920, 320 persone si erano già inscritte nella sezione locale del PPI in appoggio a questa battaglia, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere di carattere amministrativo. Venne ucciso con tre colpi di rivoltella, nel pomeriggio tardo del 17 novembre 1920, in pieno centro paese, vicino alla Cooperativa di Consumo che aveva contribuito a far crescere. Le modalità del delitto non lasciarono dubbi sull'intenzione intimidatoria dello stesso, oltre che alla necessità mafiosa di eliminare un abile organizzatore della lotta contro i poteri feudatari mafiosi. L'anno seguente nelle province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta il PPI subirà una flessione alle elezioni politiche.



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