giovedì 22 aprile 2010


Come distruggere un Paese



La colpa è anche nostra. Abbiamo lasciato nelle loro mani un Comune, una Regione, un Paese. A volte lo abbiamo fatto fidandoci, a volte no, ma in ogni caso ci siamo deresponsabilizzati e creato il loro (la classe politica-dirigente) gioco: "So io cosa è giusto fare e non importa come la pensi e quel che proponi... questo è il mio gioco". Ci siamo quasi tutti calati a recitare la nostra parte nel gioco di ruolo che potrebbe chiamarsi "Come distruggere un Paese". Privatizzazione Sfrenata, Tagli alla Scuola Pubblica, Tagli all'Università, Licenziamenti ed Aumento della Disoccupazione, Bavaglio all'Informazione, Falsa Lotta alla Criminalità, Inadempimento degli Impegni presi (Tagli alla Cooperazione allo Sviluppo)...
In passato c'è stata gente che ha lottato per creare delle condizioni partecipative, per cui se oggi vogliamo partecipare attivamente al processo decisionale, possiamo farlo... però preferiamo la deresponsabilizzazione. Così è stato creato il falso mito della scarso interesse della gente alla Politica (per Politica intendo quella vera: l'amministrazione della Città per il Bene di TUTTI), che ha portato la classe politica a gioire dei troppi privilegi ed a difendere esclusivamente questi. Chi ha provato, o ancora oggi prova, ad attuare la Politica (amministrazione della Città per il Bene di TUTTI) senza essere un politico non è visto di buon occhio... Anche perchè il politico di oggi vede nel successo della Politica partecipata il proprio Fallimento e quindi tiene alla larga chi rischia di raggiungere risultati con pochi mezzi a disposizione, e come se non bastasse con il Vero coinvolgimento dei Cittadini.



In Altre Parole: "Agiamo per un unico interesse... Miglioriamo il nostro vivere, aumentando la Nostra Responsabilità, per il BENE di TUTTI"



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Oggi voglio ricordare: Fiorentino Bonfiglio

Carabiniere semplice, viene ucciso dalla mafia assieme ad altri sette militari
il 28 gennaio 1946 a Gela (Caltanissetta)
in quella che fu denominata la Strage di Feudo Nobile.







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