domenica 21 agosto 2011

Tu credi in Dio, mentre io non credo in dio


Tu credi in Dio, mentre io non credo in dio. In realtà una volta credevo in Dio. Credevo anche all’Arcangelo Gabriele, alla Madonna, a Giuseppe ed al bambino Gesù nato al freddo e al gelo. Però adesso non ci credo più. Vabbé, una volta credevo anche a Babbo Natale. Tu invece mi dici che la storia della Vergine Maria è un miracolo bellissimo di Dio, perché la Madonna ha risposto a Dio dicendo “Sia fatta la tua volontà”, senza pensarci neanche un minuto, ed ha concepito il bambino senza neanche una notte di sesso con Giuseppe. Io ti dico che è una favola, neanche tanto bella. Ma che c’è! C’avete problemi col sesso? Comunque, se oggi vuoi fare sto “miracolo”, e non perché te lo dice Dio attraverso un Arcangelo, non per il piacere della magia, ma perché ci sono dei problemi per cui non si riesce a far nascere il bambino, allora puoi farlo. Fecondazione assistita si chiama. Però se credi in Dio, credi anche al delegato numero uno di Dio, diciamo n’altro arcangelo. Il papa, parlo del papa. Ecco lui non è d’accordo, per lui la fecondazione assistita è peccato. Quindi se credi in Dio, e tu credi in Dio, il “miracolo” non lo puoi fare. Io che non credo in dio, e non posso avere figli senza la procreazione assistita, devo andare all’estero. Preciso che vado all’estero non perché nel frattempo mi godo la vacanza, non perché è una mia scelta libera, ma perché il tuo arcangelo dice che è peccato e che queste cose non si fanno. È peggio del sesso col preservativo!

Tu credi in Dio, mentre io non credo in dio. La favola dell’uomo e della donna creati col fango era bella quand’ero piccolo, ora è simpatica ma non è vera. Tu mi dici che quella è una favoletta, ma che Dio ha creato tutto quanto, quindi anche l’uomo e la donna. Io ti dico che non credo in dio e che degli uomini a forza di raccontare favolette e di credere a favolette, si sono creati tutto questo mondo e si sono dati queste regole dicendosi a vicenda che era stato dio a dargliele. Tu credi nelle regole di Dio. Anche se non credo in dio devo ammettere che una regola mi piace, quella che dice “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”. È bella come regola, anche perché non specifica se quelli che si devono amare devono essere alti, bassi, magri o grassi. Quindi possono essere un uomo e una donna qualsiasi o possono anche essere due uomini o due donne qualsiasi. Ma tu credi in Dio e quindi anche al suo arcangelo ed ai suoi sottoposti che dichiarano pubblicamente che non bisogna trattare i gay come tutti gli altri rispetto ai diritti riconosciuti alle coppie eterosessuali. Ti fa schifo se vedi due frocioni che si amano e quindi si baciano o stanno mano nella mano per strada. Sono malati, immorali e indecorosi. E quando moriranno, gay e trans, non potranno mai entrare nel Regno dei Cieli. Io ti dico che non credo in dio e che per colpa della tua convinzione sul tuo Dio stai rovinando la vita a milioni di persone che si amano e che vorrebbero farlo pubblicamente, come per altro aveva detto il figlio del tuo Dio. Tu credi in Dio, mentre io non credo in dio.

“Tutto ciò che è umano nell’uomo, e più di ogni altra cosa lo è la libertà, è il prodotto di un lavoro sociale, collettivo. Essere libero nell’isolamento assoluto è un’assurdità inventata dai teologi e dai metafisici che hanno sostituito la società degli uomini con quella del loro fantoccio, di Dio. Ognuno, dicono essi, si sente libero in presenza di Dio, vale a dire del vuoto assoluto, del nulla. È la libertà del nulla o il nulla della libertà: la schiavitù. Dio, la finzione di dio, è stata teoricamente la causa morale, o piuttosto immorale, di tutti gli asservimenti. […] Per essere libero io ho bisogno di vedermi circondato, e riconosciuto come tale, da uomini liberi”.

Michail Aleksandrovic Bakunin


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