lunedì 16 marzo 2009

Quelli della Privacy



Con la riforma voluta dal governo le intercettazioni verranno ridotte al 10% rispetto ai livelli attuali. Ad assicurarlo è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo intervento al Forum di Confcommercio di Cernobbio.
Poi, quasi a ribadire il concetto alla platea, il premier aggiunge: ''Chi di voi, alzando il telefono, è sicuro di non essere intercettato? Non e' possibile che in una democrazia ci sia questo timore''.

In mattinata anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano aveva difeso con forza la riforma delle intercettazioni sostenendo che la legge ''si farà per un motivo semplice'' e cioè ''per spiegare ai magistrati cosa vuol dire assolutamente indispensabili''.

L'attuale sistema che regola le intercettazioni, interviene il presidente dell'Anm Luca Palamara, tanto ''vituperato e criticato'' in Italia, invece ''è preso a modello da altri sistemi internazionali''. Come dimostrerebbe il fatto che in Inghilterra si starebbe mettendo a punto una proposta di legge sulle intercettazioni, in chiave anti-terrorismo, ispirata appunto al modello italiano.

''La verita'', è invece la tesi di Di Pietro, ''è che Berlusconi vuole evitare a tutti i costi che i suoi amici vengano intercettati. Così sarà più difficile scoprire i suoi intrallazzi''. Per il centrosinistra, insomma, anche quella sulle intercettazioni sarebbe ''l'ennesima legge ad personam'' con l'aggravante, sottolineata da Di Pietro, che pero' ''vale per tutti''.



In altre parole: ecco "la legge ad delinquerem"



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