venerdì 7 gennaio 2011


La quiete dopo la tempesta...




Mi avrebbe fatto piacere leggere due parole, in rete, sul film e su quel che ho detto la sera del 4 gennaio 2011... E non perchè io sentissi il bisogno di leggere il mio nome su una pagina web, o perchè desiderassi odi o gloria, ma più semplicemente perchè io ho cercato di portare e riportare a galla alcune notizie ed informazioni che sono di interesse pubblico e che, a mio avviso, fanno gli interessi della collettività...

Ma le stesse testate giornalistiche locali online, che hanno annunciato la proiezione del film (con un copia e incolla sbrigativo), giorno 04 e 05 gennaio 2011 hanno dimenticato il tutto...

Gli smemorati del 04 non sono proprio venuti alla proiezione (o se c'erano dormivano), mentre quelli del 05 hanno dimenticato quel che hanno visto o sentito la sera prima...

Così, una parte essenziale dell'informazione, che si è potuta permettere il cittadino ennese, è quella contenuta nei seguenti titoli:

"Enna: Centro anziani "Alessi" offre buccellati a giovani";

"Leonforte. Anziano cade a casa e non riesce a rialzarsi, soccorso dai poliziotti dopo un giorno";

"Consiglio provinciale Enna: Odg su "cristianofobia""

(tratti da ViviEnna.it)
...



Poi abbiamo:
"Enna: Avvelenamento di cani randaggi in via pergusa";

"Circolare del ministero del lavoro: dal 1 gennaio 2011 al bando lo "stress" da lavoro"

(tratti da EnnaNotizie.info)
...



Ed infine:

"Finanziati i lavori di ristrutturazione dell'asilo nido comunale di via Donizetti a Enna alta";

"Sono aperte le iscrizioni alla scuola dell'infanzia comunale";

"Quartiere San Biagio, arrivano i Re Magi"

(tratti da Dedalomultimedia.it)...


In Altre Parole, citando Giacomo Leopardi: "Ogni cor si rallegra, in ogni lato
... Risorge il romorio... Torna il lavoro usato..."


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Oggi voglio ricordare: Filippo Intile

Uomo, e contadino ucciso dalla mafia a Caccamo (Palermo) il 7 agosto 1952. Voleva "dividere" il prodotto dei campi che aveva in mezzadria al 60% come aveva stabilito il decreto Gullo. Agrari e mafiosi pretendevano che la divisione fosse al 50%. Intile non accettò, e quindi fu ucciso dall'allora capomafia, Peppino Panzeca.





3 commenti:

  1. Il fatto che le autorevoli fonti d'informazione ennese facciano finta di niente non significa assolutamente che il messaggio non sia arrivato alla gente, anzi...la partecipazione ne è stata una prova, e anche il fatto che il film abbia disturbato qualche new entry del mondo sporco(inizia per P, finisce per OLITICA) che conosciamo bene è un segno a mio avviso positivo. 10 100 1000 film come questo.

    Faber

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  2. anche io ho fatto le tue stesse considerazioni, ed è una cosa brutta sapere che tutto tace,magari pensano sia stato un focolaio che presto si spegnerà o che si è già spento,siamo tutti noi a dover dimostrare che questo focolaio una volta acceso è difficile che si spenga...
    come dici tu:
    In Altre Parole: "Solo consapevolezza e impegno possono cambiare la realtà..."

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  3. Io sinceramente mi sarei stupito del contrario, cioè se le sedicenti fonti di informazione ne avessero parlato. Spero veramente che il tuo lavoro serva da stimolo ad altri per realizzare sempre più inchieste e documentari sulle attività dei nostri amministratori.

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