
Mi riferisco, alla luce dei continui e recenti sbarchi in Italia e delle politiche adottate dallo Stato Italiano, alle parole pronunciate, nel lontano giugno 2003 e riportate dal Corriere della Sera, da Umberto Bossi: "Dopo il secondo o il terzo avvertimento, bang... spariamo col cannone. Senza parlare troppo. Una cannonata per stendere chiunque si trovi lì. Altrimenti non porremo mai fine a questo problema"... Parole e intenzioni chiarissime... Gli extra-comunitari poveri devono rimanere dove sono altrimenti li uccidiamo noi (quando non ci pensano il mare o il mancato soccorso in acque internazionali). Parole violente e xenofobe che avrebbero dovuto mettere quest'uomo (se possiamo definirlo tale) alla porta... invece no, lo stimatissimo Bossi è il Ministro delle Riforme per il Federalismo... Si dovrebbe scrivere ed approvare una legge in cui si dice che nel momento in cui un qualsiasi uomo politico pronunci le parole "il tricolore lo uso per pulirmi il culo", automaticamente questo entri in lista per il Ministero delle Riforme per il Federalismo... Mentre per gli immigrati (regolari e non) carcere duro e lavori forzati... in alternativa al carcere, sorveglianza H24, per ogni immigrato, eseguita da un precario o perdente posto di lavoro.
Ecco cosa dice un razzista: "poco importa di conoscere i pregi e i difetti di una persona. Mi basta sapere che fa parte di una determinata comunità per rifiutarla." Si appoggia alle caratteristiche somatiche per giustificare il rifiuto di una persona. (Tahar Ben Jelloun - tratto da Il razzismo spiegato a mia figlia)
In Altre Parole: In Italia con il tricolore facciamo cartaigienica, mentre con gli immigrati (suggeriva Bossi) potremmo fare delle sagome da poligono...
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